New York, 1929. Una bambina si aggira fra gli scaffali di un grande e famoso emporio, pieno di ogni sorta di merci; non ha nome né età, il suo viso è allo stesso tempo bellissimo e terrificante. Si infila una baguette sotto il cappotto, ma viene fermata da un guardiano. Nel giro di pochi istanti si trova al cospetto del signor Rosenberg, il proprietario del lussuoso emporio. Da qui tutto ha inizio. La vita di Rosenberg, scandita dalle speculazioni in Borsa e dalle visite al suo esclusivo club, sarà sconvolta. Tutto per colpa della bambina e di un suo misterioso compare, un venditore di lamette e di stilografiche che difende i poveri come lui e dichiara guerra a Rosenberg e ai suoi empori. Ma Rosenberg non è tipo da farsi mettere nel sacco da un poveraccio e da una ragazzina senza nome, mostruosa e incantevole allo stesso tempo. Mentre la grande crisi sconvolge New York e l’America, fra i due uomini inizia una guerra senza quartiere. Una sola cosa è sicura: alla fine ci sarà un solo vincitore e niente sarà più come prima. Basta sprecare il tempo prendendosela con i dipendenti negligenti e con i poveri, solo perché esistono. È il momento di agire, prima che la crisi trascini via tutto e sia troppo tardi. Una storia che fa riflettere e offre una nuova chiave interpretativa della crisi e del nostro tempo. Età di lettura: da 11 anni.
“Una delle voci più alte e qualificate della nuova narrativa italiana per l’infanzia.”
Motivazione della giuria, Premio Andersen 2012
“Con una scrittura vivace e visionaria, Silei conduce i giovani lettori nella New York degli anni ’20, palesando l’ingiusta disparità sociale tra i ricchi e i troppo diversi. Sembra una storia dei giorni nostri.”
Helga Schneider
“Un romanzo raffinato e coinvolgente. Una storia che intreccia i ritmi della fiaba con la concretezza della Storia del Novecento. Angeli e demoni e la follia di un mondo basato sul profitto ad ogni costo. Per Silei ancora una grande prova d´autore. Uno sguardo sapiente e poetico di chi sa che il modo migliore per capire l’oggi è voltarsi indietro.”
Walter Fochesato